"La leggenda del Piave" per i Caduti ed i 200 anni dell'Arma dei Carabinieri


Campanile di Quarna Sotto
La passata domenica 9 novembre le Quarne hanno voluto ricordare i Caduti durante le guerre, un'occasione per non dimenticare e riflettere, che ha coinvolto in prim'ordine la banda "Egidio Rampone" che è stata attivamente presente sia a Quarna Sotto che a Quarna Sopra.
   A Quarna Sotto, al termine della funzione religiosa iniziata alle 10, i fedeli, padre Casimiro con la grande schiera di chierichetti, la banda e le rappresentanze delle diverse associazioni del territorio si sono spostati in piazza IV Novembre dove è stato fatto il ricordo dei Caduti; il Sindaco Ceresa ha voluto leggere ai suoi compaesani il "Bollettino della Vittoria" di Armando Diaz:

Comando Supremo, 4 novembre 1918, ore 12
La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta.
   La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una ceco slovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita.
   La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.
   Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.
   L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni.
   I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza.
Il capo di stato maggiore dell'esercito, il generale Diaz
Onore ai Caduti - Quarna Sotto
   Maggi Giovanni
   Maioli Pasquale
   Forni Pietro
   Maggi Michele
   Giacomelli Sansone
   Maggi Ignazio
   Coppi Giocondo
   Tonna Alessandro
   Rampone Innocenzo
   Tonna Armando
   Rampone Evasio
   Forni Giuseppe
   Forni Guido
   Maggi Cesare
   Maggi Lorenzo
   Lanza Giacomo
   Lauti Nicolao
   Debernardi Francesco
   Debernardi Ernesto
   Coppi Natale
   Maggi Giacomo
   Rampone Giovanni
   Forni Giacomo
   Meneveri Giovanni
1940-45
   Longa Florindo
   Coppi Siro
   Rampone Celso
   Guida Severino
   Bavagnoli Remigio
   Meneveri Felice
   Romagnoli Elio

Il ricordo in piazza IV Novembre

   Congedati tutti con "La leggenda del Piave", il corpo musicale si è spostato a Quarna Sopra, in piazza Burghitt, dove intorno alle 11 è iniziato il ricordo di fronte al monumento dei Caduti. Erano presenti per l'occasione il Sindaco Quaretta, le rappresentanze delle diverse associazioni, padre Casimiro con gli immancabili chierichetti, i bambini delle scuole elementari quarnesi con le maestre ed i Carabinieri di Omegna.
   Più di mezz'ora è durata la commemorazione che è iniziata con il ricordo dei Caduti:

Guerra di Crimea
   Ciocca Stefano (fu Vittorio) - 1855
   Ciocca Vasino Stefano (fu Giovanni Battista) - 1859

Prima guerra mondiale (Grande Guerra), 1915-18
   Bertoli Giovanni (di Paolo)
   Caramelli Giovanni (di Bartolomeo)
   Clemente Bartolomeo (di Giovanni)
   Clemente Claudio (di Antonio)
   Crotta Biagio (di Benedetto)
   Crotta Saino Guglielmo (fu Davide)
   Quaretta Attilio (fu Stefano)
   Quaretta Giovanni Antonio (di Giacomo)
   Quaretta Giovanni Enrico (di Giuseppe)
   Quaretta Marco Annibale (fu Stefano)
   Ricotti Matteo (di Carlo)
   Ricotti Isidoro (di Carlo)
   Ricotti Giovanni (di Costantino)

Seconda guerra mondiale, 1940-45
   Ciocca Vasino Giuseppe
   Quaretta Pierino
   Ciocca Vasino Mario
   Zolanetta Sergio
   Bacchetta Luigi
   Bertoli Ezio

Il ricordo in piazza XXIV Maggio

   La commemorazione è proseguita con il ricordo dei duecento anni dalla fondazione dell'Arma dei Carabinieri: fondata il 13 luglio 1814 a Torino, il Re Vittorio Emanuele I costituì il corpo dei Carabinieri Reali, un corpo di militari che doveva contribuire alla difesa dello stato in tempo di guerra e doveva vegliare alla conservazione della pubblica e della privata sicurezza in tempo di pace. Ancora oggi i Carabinieri conservano la difesa dello Stato in qualità di forza armata e la difesa dei cittadini come forza di polizia. Il nome "Arma dei Carabinieri" deriva da un referendum del 1946 che sostituì il nome "Carabinieri reali".
   I Carabinieri sono sempre stati in prima fila nel soccorso delle popolazioni colpite da calamità naturali meritandosi numerosi ed importanti riconoscimenti; in questi ultimi anni, sono stati più volte chiamati a partecipare a missioni operative all'estero. Come non ricordare la strage di Nassiriya, in Iraq, che in questa occasione è stata commemorata con la testimonianza scritta di chi ha vissuto in prima persona quell'atto terroristico: il Generale Gianfranco Scalas, amico di Quarna, che in quel periodo era là come addetto stampa e portavoce del comando militare. Scalas ha scritto al Sindaco Quaretta:
Ringrazio il Sindaco di Quarna Sopra per il ricordo che ha avuto della Sardegna, quando ebbi il piacere di conoscere il gruppo di Quarna Sopra a Silanus; ero un giovane tenente allora. Conservo nella memoria le belle giornate nel bellissimo paese di cui è Sindaco oggi e soprattutto la sincera amicizia che ancor oggi mi lega a Caterina Savastano. L'evento tragico di Nassiriya mi fece arrivare una bellissima lettera da Lei che conservo con affetto. Ricordare il 12 novembre è qualcosa che può ancora mettere i brividi di terrore, per me sono minuti che non hanno mai lasciato la mia vita, l'hanno segnata per sempre. Non è retorica, ma realtà che si vive. Ebbi momenti di sgomento, di incredulità, di fronte allo scenario di morte, che segnano. Ricordare per tanti può essere come per il 4 novembre, ricordo di una guerra, ma Nassiriya non è così, è vile atto che dovrebbe allarmarci ancora ed i fatti che avvengono nell'Oriente sono prova che il terrore è solo terrore e colpisce gli innocenti. Non dimenticare mai. Grazie signor Sindaco per il ricordo e per aver voluto dare a questa circostanza un particolare momento di chi l'ha purtroppo vissuta in pieno. Una ferita rimane sempre ma ho avuto la fortuna che alla morte che stava prendendo il sopravvento nell'animo è arrivata dopo appena 10 mesi dal 12 novembre 2003, una bella e splendida risposta: la nascita di mia Figlia. 
   Un saluto caro sperando di poter vivere belle giornate nello splendido scenario di Quarna di Sopra quanto prima. 
   Grazia a tutti, non scordateli mai quei diciannove visi che ci guardano da lassù e aspettano sempre che il loro non sia stato un inutile e non voluto sacrificio. Saluti 
Gianfranco Scalas 
Il corpo musicale "Egidio Rampone"
Sempre tanti i giovani aiutanti di padre Casimiro

    Al termine della lettura di questa toccante testimonianza, l'attenzione si è spostata nella chiesa parrocchiale dove è stata celebrata la messa domenicale. Sciolta l'assemblea, ci si è recati in processione verso il monumento dell'Alpino. Qui, dopo la lettura della preghiera dell'Alpino ed un ultimo ricordo ai Caduti, la banda ha chiuso la mattinata della memoria eseguendo per un'ultima volta "La leggenda del Piave".
Le autorità e le rappresentanze hanno partecipato anche alla messa
Chierichetti al lavoro... e non solo loro!
Chiesa parrocchiale di Quarna Sopra
Al monumento dell'Alpino


Il Piave mormorava...
Arrivederci!

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